Una visione diversa da quella offerta dai media mainstream sulle crisi internazionali e sulla nascita dell'Isis.
TEMPI MATURI PER UN NUOVO FALSE-FLAG IN TERRA AMERICANA?
Fonte foto www.leformiche.net |
Il terrorismo false flag architettato
dai governi è un fatto storico accertato. Per secoli, le elite politiche
e finanziarie hanno affondato navi, incendiato edifici, assassinato
diplomatici, rimosso leader eletti e fatto saltare la gente per aria,
per poi incolpare di questi disastri un conveniente capro espiatorio,
così da generare paura nel pubblico e acquisire più potere. Gli scettici
potranno discutere se una qualche specifica calamità sia stata oltre
ogni ragionevole dubbio un evento false-flag o meno, ma nessuno può
negare che tali tattiche siano state usate in passato.
I governi hanno ammesso apertamente di
creare tragedie sanguinarie e catalizzatrici con falsi pretesti, come
l’Operazione Gladio, un programma false-flag in Europa, supportato dai
servizi segreti europei e americani, che durò per decenni, dagli anni
’50 ai ’90. Gladio utilizzava gruppi ben pagati e addestrati di
malviventi e agenti, ma anche dei fessacchiotti, compartimentalizzati e
controllati, che commettevano atrocità contro il pubblico europeo.
Di queste atrocità venivano incolpati
gli “estremisti di sinistra”, galvanizzando i cittadini e i
rappresentanti politici verso il falso paradigma Est/Ovest. Il movente
superficiale fornito dalle “talpe” è che Gladio venisse usata per tenere
al potere gli anti-comunisti. Tuttavia, lo scopo più ampio e profondo
era chiaramente di manipolare gli europei per far loro accettare una
mentalità unificante e spianare così la strada alla centralizzazione
dell’Europa nel blocco sovranazionale dell’UE. Gladio è solo un esempio
ben documentato del terrorismo false-flag usato dai governi per
modellare la psicologia delle masse verso un maggiore collettivismo. E’
quindi vitale che il pubblico metta in questione la legittimità di
QUALSIASI cosiddetto “attacco terroristico” o incidente geopolitico,
altrimenti potremmo venire indotti con l’inganno a supportare le guerre e
le azioni incostituzionali che finiscono solo con l’avvelenare la
nostra società ed elevare i tiranni.
Perché credo che un nuovo false-flag sia
imminente? Dopotutto, l’America non ha sofferto un attacco terroristico
su grande scala da oltre 13 anni. Posso solo dire che le attuali
tendenze e gli sviluppi internazionali paiono condurre verso un punto di
rottura, un punto decisivo; e se capite che la maggior parte di questi
eventi è deliberatamente architettata, allora capite anche che
l’inevitabile punto di rottura è anch’esso architettato.
La maggiore minaccia corrente e il capro
espiatorio più utile è ovviamente l’insorgenza dell’ISIS in Medio
Oriente. Nel caso ci si sia informati solo con i media mainstream, si
può essere inclini a credere che l’ISIS si sia materializzato dal nulla
per diventare una minaccia così organizzata ed efficace da eclissare
Al-Qaeda come spauracchio usato dall’establishment. L’ISIS è certamente
un gruppo militante preoccupante che fa di tutto per comportarsi da
cattivo, completo di sinistro abbigliamento mussulmano e barbe, per non
dire di teste tagliate e genocidio indiscriminato. La natura teatrale,
“da cartone animato” dell’ISIS non è accidentale, ma capisco perché
spaventi una parte della popolazione americana; se non sapessi che sono
finanziati dagli USA e dall’Arabia Saudita e armati da Israele, potrei
trovarli anch’io un enigma terrificante.
[...] Diamo un’occhiata all’apice di
eventi che ha portato alla personificazione dell’ISIS: George W. Bush
firmò, e Barack Obama fece applicare, una nuova normativa di politica
estera che nel 2009 permise il rilascio di numerosi (e ora in qualche
modo radicalizzati) prigioneri da strutture come Camp Bucca. Scoppiò la
guerra civile libica, con i “ribelli” aiutati dalla CIA (
http://www.theatlantic.com/international/archive/2011/03/in-arming-libyan-rebels-the-us-would-follow-an-old-dark-path/73019/
) e numerosi governi stranieri. Erano gli stessi ribelli che avrebbero
poi partecipato al raid contro il consolato USA di Benghazi. Gli agenti
libici, insieme a operatori della CIA, entrarono in Giordania (
http://www.theguardian.com/world/2013/mar/08/west-training-syrian-rebels-jordan
), dove addestrarono gli insorgenti siriani per più di un anno (questo
ufficialmente; in realtà molto più a lungo) e dove tuttora li addestrano
(
http://www.reuters.com/article/2014/07/12/us-usa-syria-jordan-idUSKBN0FH0EI20140712
), nonostante l’apprensione del governo giordano. Gli insorti libici,
insieme a nuovi addestrati, si spostarono anche in Siria (vedi: Libya rebels move onto Syrian battlefield ), trasformando il tumulto generale in guerra aperta.
L’ISIS ha recentemente lodato uno dei
suoi comandanti, un libico che aveva combattuto nella guerra civile
libica (
http://www.longwarjournal.org/archives/2013/11/isis_praised_slain_c.php
), in Siria e in Iraq.
Da anni gli USA armano e addestrano
segretamente gli estremisti dell’ISIS in Siria, ma solo a fine
2013-inizio 2014 hanno cominciato una campagna di supporto più aperta. (
vedi: Congress secretly approves U.S. weapons flow to ‘moderate’ Syrian rebels ).
Anche il governo israeliano ha aiutato i
gruppi di insorti in Siria con attacchi aerei che paralizzavano i
centri di comando regionali del governo siriano . Attualmente sta anche
fornendo assistenza medica ai ribelli siriani .
Furono i gruppi di insorti a maggioranza
sunnita, addestrati in Giordania e finanziati dall’Arabia Saudita, a
mettersi in contatto con gruppi sempre finanziati dai sauditi in Iraq e
formare ciò che conosciamo come ISIS. Non sono affatto gruppi separati e
autonomi. Sono organizzazioni supportate dagli USA ( vedi: Americans are training Syria rebels in Jordan: Spiegel ) che agiscono di concerto e si sono fuse in un singolo movimento: l’ISIS
Violenti genocidi, esecuzioni di massa e
torture sono diventati il biglietto da visita comune dei gruppi di
insorgenti islamici organizzati dall’establishment.
Nonostante gli sviluppi orripilanti, Obama sta TUTTORA richiedendo oltre 500 milioni di dollari di aiuti per i ribelli siriani . Sebbene la retorica ora specifichi che denaro e armi andranno solo a quelli “moderati e selezionati”. Che io sappia, non ci sono insorgenti “moderati” in Siria; gli insorgenti si stanno spostando in Iraq, portando con loro il proprio stile di barbarie.
Nonostante gli sviluppi orripilanti, Obama sta TUTTORA richiedendo oltre 500 milioni di dollari di aiuti per i ribelli siriani . Sebbene la retorica ora specifichi che denaro e armi andranno solo a quelli “moderati e selezionati”. Che io sappia, non ci sono insorgenti “moderati” in Siria; gli insorgenti si stanno spostando in Iraq, portando con loro il proprio stile di barbarie.
Sul sito del Council on Foreign
Relations ( http://www.cfr.org/syria/al-qaedas-specter-syria/p28782 ),
il “pensatoio” globalista argomenta come l’inclusione di estremisti di
Al-Qaeda nella sollevazione siriana “ha migliorato” il morale del
movimento”, affermando che “l’Esercito Libero Siriano ora ha bisogno di
Al-Qaeda.”
Il CFR riconosce che l’obiettivo degli
uomini di Al-Qaeda non è necessariamente di rovesciare Assad, ma di
istituire uno stato islamico. Nonostante questo, il CFR continua a
supportare la strategia per rovesciare Assad (
http://www.pbs.org/newshour/rundown/what-should-us-policy-be-in-syria/
).
In un’assurda manifestazione di
schizofrenia, le organizzazioni globaliste, insieme alla Casa Bianca
burattina, ora dicono che l’esistenza dell’ISIS in Iraq e in Siria, lo
stesso ISIS che esse stesse HANNO CREATO, rende necessario agli USA
eseguire attacchi aerei e interventi militari nella regione.
Ovviamente, per restare “equa e bilanciata”, la Casa Bianca propone di
colpire anche obiettivi del governo siriano, per evitare di “rinforzare
Assad”. Proprio così, avete letto bene.
Vi ricordate della crisi siriana alla
fine dell’anno scorso? Vi ricordate come USA e Russia fossero sull’orlo
del conflitto a causa del fatto che Obama finanziava gli insorti e
proponeva di fornire loro supporto aereo? Bene, ora il piano è di
compiere attacchi aerei contro gli stessi insorti che all’inizio avevamo
in mente di aiutare con attacchi aerei.
Orbene, ho posto questa domanda in
passato e la pongo di nuovo: è soltanto un’ironia che la Casa Bianca ora
muova guerra al gruppo militante a cui essa stessa ha dato vita? No,
non è solo ironia. E’ pianificato. ISIS è la nuova Al-Qaeda riveduta e
corretta. Tutti gli scenari terroristici mostrati nelle trasmissioni di
propaganda sembrerebbero piuttosto ridicoli a molti americani, se
venissero progettati da pastori di Al-Qaeda nascosti nelle grotte di
Afghanistan e Pakistan, ma ora diventano credibili se progettati da
agenti dell’ISIS altamente organizzati ed esperti. Non credete che
all’ISIS siano esperti? Non lo credo neanch’io, a parte per gli agenti
della CIA che li manovrano. Tuttavia, gli ufficiali del dipartimento
alla difesa e altri stanno bombardando i media mainstream con un’idea
fissa: l’ISIS è impressionante! Chuck Hagel, segretario alla difesa, ha
dichiarato che “l’ISIL è una minaccia più grande dell’11 settembre… sono
più di un semplice gruppo terroristico. Uniscono all’ideologia una
sofisticata abilità strategica e tattica, e sono estremamente ben
finanziati. Ciò va molto oltre qualsiasi cosa avevamo visto finora.
Dobbiamo essere pronti a tutto. Preparatevi!”
Fonti delle Operazioni Speciali
argomentano come l’ISIS sia “una forza da combattimento incredibile”,
che si comporta più come “uno stato con un esercito” che come una
guerriglia disorganizzata. Personalmente direi che le tattiche dell’ISIS
sembrano sofisticate esattamente perché sono dirette da agenzie di
intelligence finanziate dallo stato, come la CIA.
Il tenente generale in pensione Thomas
McInerney ha recentemente rivelato che crede un nuovo 11 settembre sia
imminente. Il senatore James Inhofe, dell’Oklahoma, massimo repubblicano
del comitato senatoriale per i servizi armati, afferma che i membri
dell’ISIS stanno “rapidamente sviluppando un metodo per far saltare in
aria una grande città statunitense.”
Il governatore del Texas Rick Perry
(presente al Bilderberg) afferma che agenti dell’ISIS potrebbero già
aver attraversato il confine dal Messico agli USA. Nel frattempo,
senatori da ambo le parti del divisorio finto stanno avvertendo
l’amministrazione Obama che l’ISIS è “il gruppo terroristico meglio
finanziato della storia” (
http://thehill.com/policy/defense/216023-senators-isis-is-best-funded-terrorist-group-in-history
).
Con tutto questo clamore intorno all’ISIS, devo suggerire che forse, sottolineo forse, ci stanno fornendo il capro espiatorio ideale per un grandioso attacco false-flag.
Con tutto questo clamore intorno all’ISIS, devo suggerire che forse, sottolineo forse, ci stanno fornendo il capro espiatorio ideale per un grandioso attacco false-flag.
Quando si mette insieme la trama di una
storia tradizionale, l’eroe in realtà è un personaggio secondario,
perché egli è rimarchevole solo quanto il cattivo che alla fine dovrà
sconfiggere. Se guardate ai media mainstream e alla geopolitica come a
un copione teatrale, anziché una serie di eventi casuali, vi appare come
l’ISIS stia venendo dipinto come un cattivo così pervasivo e subdolo
che potrebbe compiere qualsiasi cosa. Di fatto, credo che i tempi siano
maturi per un grande attacco false-flag in terra americana. Potrebbe
essere un singolo attacco a una città o regione, oppure numerosi
attacchi più piccoli eseguiti di concerto. Da come la vedo io, la febbre
mediatica dell’ISIS serve a condizionare il pubblico affinché creda nel
mito dell’ISIS, ovvero che questo è un sofisticato conglomerato
internazionale super-terrorista, una legione dell’apocalisse. Se gli
americani cadranno nell’inganno e crederanno a questo mito, forse
saranno convinti con l’inganno anche a rinunciare alle loro garanzie
costituzionali e libertà naturali, di fronte a un attacco ben
pianificato di cui verrà incolpato l’ISIS.
Probabilmente verrà un giorno in cui il
solo denunciare la menzogna od opporsi all’invasività del governo verrà
chiamato “tradimento”, e le persone come me verranno etichettate “non
migliori dell’ISIS”.
Se davvero ci sarà un attacco nel nome dell’ISIS, è vitale che gli americani si ricordino che: non è l’invasione di un esercito straniero; non sono i nostri alleati terroristi che inaspettatamente si rivoltano contro di noi; non esiste un nemico islamico tranne quello creato dal nostro stesso governo; questo sarà un attacco architettato dagli impiegati del nostro stesso apparato di difesa che manovra un’orda di utili psicopatici; proprio come durante l’Operazione Gladio, lo scopo sarà di terrorizzarvi, affinché affidiate la vostra sicurezza a un’autorità governativa più potente e centralizzata, e di fornire la copertura per il pianificato collasso della società americana verso una condizione da terzo mondo, dalle cui rovine emergerà la centralizzazione politica e finanziaria del mondo nelle mani di una ristretta elite.
Se davvero ci sarà un attacco nel nome dell’ISIS, è vitale che gli americani si ricordino che: non è l’invasione di un esercito straniero; non sono i nostri alleati terroristi che inaspettatamente si rivoltano contro di noi; non esiste un nemico islamico tranne quello creato dal nostro stesso governo; questo sarà un attacco architettato dagli impiegati del nostro stesso apparato di difesa che manovra un’orda di utili psicopatici; proprio come durante l’Operazione Gladio, lo scopo sarà di terrorizzarvi, affinché affidiate la vostra sicurezza a un’autorità governativa più potente e centralizzata, e di fornire la copertura per il pianificato collasso della società americana verso una condizione da terzo mondo, dalle cui rovine emergerà la centralizzazione politica e finanziaria del mondo nelle mani di una ristretta elite.
Fonte: Alt-Market.com
Traduzione: Anacronista
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